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I tre alberi del mosaico crociato nella Basilica della Natività

עודכן: 16 בדצמ׳ 2020

Newsletter di Yisca Harani, Traduzione dall'ebraico di Rebecca Galante



Albero genealogico, albero della croce e albero della menorah


Questa volta ci concentreremo sulle decorazioni presenti nella chiesa e non su testi o scene della vita di Gesu’. E’interessante vedere come tutto si intreccia e diventa un unico manifesto teologico. La prof.ssa Kuhnel spiega molto bene nel suo libro (in lingua inglese) “The Church of the Nativity in Bethlehem: The Crusader Lining of an Early Christian Basilica” il significato di tale decorazione che oggi ammiriamo nella chiesa simbolo di Betlemme.



Si consiglia caldamente l’acquisto o almeno la consultazione del testo (In inglese):

Bianca and Gustav Kühnel,

The Church of the Nativity in Bethlehem:


The Crusader Lining of an Early Christian Basilica,

Schnell & Steiner. 2019.



Il tema verte dunque sui “Tre alberi nella Basilica della Nativita’”... Tutti e tre sono allegorie dell’albero della genesi, dell’albero della vita che ritroveremo alla fine dei giorni. Nel primo libro del vecchio testamento e’ scritto:

”fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare e l’albero della vita in mezzo al giardino...” (Genesi 2,9-10).

Nell’ultimo libro del Nuovo Testamento e’ descritto l’albero del futuro:

”In mezzo alla piazza della citta’e da una parte e dall’altra del fiume,si trova un albero di vita che da’frutti dodici volte all’anno,portando frutto ogni mese;le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni” (Ap 22,2).

Le citazioni di cui sopra sono particolarmente adatte al periodo natalizio in cui gli alberi di Natale decorano le case, le chiese e i luoghi cristiani in tutto il mondo. L'albero verde è sinonimo di forza di crescita e rinnovamento, sopravvivenza e speranza. Nel mezzo dell'inverno - fisico e / o spirituale - l'albero è un simbolo che promette nel futuro l’arrivo della primavera e della fioritura. Durante il periodo natalizio i crociati avevano l’abitudine di addobbare le chiese con l’albero? ... No, certamente no ... C’erano pero’ decorazioni simboliche sulle pareti, alberi che simboleggiavano la vittoria e l'eternità.


1. Albero Genealogico:

(mosaico che c’era e oggi non c’e’piu’)


Iniziamo dal primo albero,quello genealogico (genealogia di Iesse), albero che sfortunamente non e’ arrivato fino a noi...ma lo conosciamo attraverso le testimonianze e le descrizioni dei pellegrini di varie generazioni. Sulla parte interna del muro occidentale, quello di ingresso alla basilica, c’era un mosaico che rappresentava la dinastia di Gesu’.


Illustrazione della parete ovest della chiesa: sopra la porta c'era un mosaico con l'albero di Jesse e la figura di Abramo alla base. Grazie ai pellegrini che visitarono la basilica nella seconda meta’ del primo millennio, sappiamo che il mosaico conteneva citazioni delle profezie bibliche circa la venuta di Gesù il Messia a Betlemme e persino citazioni di un testo esterno di Virgilio. Gesu’era il discendente di Abramo e del re Davide cosi come scritto nel primo capitolo del nuovo testamento. La Genealogia nel Vangelo di Matteo (leggermente diversa da quella di Luca) descrive tre cicli di 14 generazioni ognuno:


Primo ciclo: da Abramo a Davide

Secondo ciclo: da Davide alla cattivita’ babilonese

Terzo ciclo: dalla cattivita’ babilonese a Gesu’




Dalla lettura della genealogia emergono almeno due elementi:

1. Il progetto divino non e’ casuale: la storia è come un'operazione militare pianificata in tre cicli, ognuno di 14 generazioni (14 è il doppio di 7, e anche la somma delle lettere ebraiche del nome "David" in Gematria). 2. Gesu’ e’ l’apice dell’evoluzione monoteista: a) Abramo distrugge il pantheon degli dei e definisce il concetto di monoteismo b) Davide fonda Gerusalemme per ospitare il tempio di Dio c) la cattivita’ babilonese distrugge il primo tempio causandone la costruzione del secondo d) Gesu’ predice la distruzione del tempio di Gerusalemme e ci prepara all’epoca del terzo tempio...lui stesso La genealogia/discendenza di Iesse e’una promessa divina per il futuro.Una promessa che funzionera’ per la razza umana attraverso la razza umana. Una promessa divina per mezzo di Abramo. Cosa c’e’di piu’appropriato per descrivere la genealogia se non un albero? Abramo e’ alla base del tronco,vicino alla radice. Le generazioni che seguono sono il prolungamento del tronco ovvero i rami, e alla fine dell’albero,sopra a tutto, il Messia, il futuro.


In tale contesto e’ opportuno citare anche la promessa attribuita al re Davide fatta da Isaia.

Un germoglio spuntera’ dal tronco di Iesse,un virgulto germogliera’dalle sue radici” (Isaia 11,1) E continua:

In quel giorno avverra’ che la radice di Iesse sara’un vessillo per i popoli. Le nazioni la cercheranno con ansia.La sua dimora sara’ gloriosa. I cristiani vedono cosi,in modo inequivocabile, la discendenza di Gesu’ dal re Davide e il concetto di nazioni, tutti i popoli e non solo il popolo di Israele.

La genealogia che va da Abramo a Gesu’passando per il re Davide si chiama, teoricamente, discendenza di Iesse sia per i versi appena letti,sia grazie al fatto che Gesu’, Davide e Iesse sono nati nello stesso luogo.


Opere artistiche ecclesiastiche che descrivono la genealogia sotto forma di albero: la radice o il tronco d'albero, rappresentano una figura umana distesa che potrebbe essere Abramo o Iesse. L’albero continua a ramificarsi verso l’alto includendo molte figure bibliche, a volte con l'aggiunta dei profeti, e soprattutto vediamo Davide, Maria e Gesù. Questi sono alcuni esempi europei contemporanei al mosaico della Basilica dell Nativita, il manoscritto cappuccino e le vetrate nella cattedrale di Chartres in Francia. Provate a riconoscere i personaggi:


Esempio moderno di rappresentazione dell’albero genealogico:

si trova all'ingresso della chiesa cattolica di Santa Caterina, adiacente alla chiesa della Natività a Betlemme. Grande e imponente rilievo in bronzo, raffigurante un albero che mostra Abramo alla base e Gesu’in alto. Opera di un artista polacco inaugurata da Papa Benedetto in occasione della sua visita nel 2009. Approfondiremo sull’opera in un’altra occasione, per ora date uno sguardo parziale.

Si tratta di un grande albero di ulivo con al centro Davide, un giovane pastore, e sopra Gesu’:


Il nome di Abramo si trova alla base del tronco dell’Albero






A lato dell’opera si possono distinguere i nomi cosi come elencati nel primo capitolo del vangelo di Matteo:

”Menasse genero’ Amos,

Amos genero’ Giosia,

Giosia genero’ Ieconiae i suoi fratelli al tempo della deportazione in Babilonia.

Dopo la deportazione in Babilonia,

Ieconia genero’ Salatiel,

Salatiel genero’ Zorobabele,

Zorobabele genero’ Abiud”

(Matteo 1,10-13)













Nella Basilica della Nativita’la credenza e la tradizione alla genealogia di Iesse sopravvisse fino al sec. XVII:

Sulle pareti della navata centrale si ritrovano i volti e i nomi degli appartenenti alla dinastia di Davide e per nostra fortuna alcuni sono sopravvissuti dandoci una idea di come era la parete interamente decorata. Nella parete meridionale si ritrovano sette volti:

Azor, Sadoc, Achim, Eliud, Eleazar, Mattan, Giacobbe.


Questi nomi sono elencati da Matteo:

”Azor genero’ Sadoc, Sadoc genero’Achim, Achim genero’Eliud. Eliud genero’Eleazar, Eleazar genero’Mattan, Mattan genero’ Giacobbe

(Matteo 1,14-15)


E se vi state chiedendo a quale Giacobbe ci si riferisca, non e’ Giacobbe il patriarca ma bensi il nonno di Gesu’ come specificato al versetto 16:

Giacobbe genero’ Giuseppe,lo sposo di Maria,dalla quale e’ nato Gesu’,chiamato Cristo”.


Giacobbe nel mosaico rivolge le mani verso coloro che non sono sopravvissuti... vale a dire Giuseppe (che sarebbe dovuto essere il prossimo)e verso l’apside della Chiesa dove si trovavava Maria (nel mosaico insieme a Davide e Abramo!...) L’apside,collocata sopra la grotta della nativita’,era consacrata a Maria cosi come l’intera chiesa. Diverse fonti del primo millennio chiamano la Chiesa della nativita’, Chiesa di Maria.


2. La Croce Gemmata


Nella parete settentrionale della chiesa della Nativita’, vicino ad una incisione,e’ stata rinvenuta una croce stupenda incastonata tra fronde di alberi. Questa croce e’ rimasta,per nostra fortuna,quasi intera!Non e’ una semplice croce, quanto piuttosto una croce decorata e addobbata con pietre preziose: le gemme ed e’ conosciuta come Croce Gemmata.




La croce si trova al centro della parete nord,tra i disegni dei Concili arrivati fino a noi (Serdica e Antiochia) e quelli non piu’ visibili.L’emergere di questo elemento,la croce di pietre preziose,ha un motivo puramente simmetrico. La croce completa la divisione del muro settentrionale in 7 sezioni, cosi come sul muro meridionale. Questo e’ diviso in sette parti tante quanti sono i concili ecumenici:

Il Nicea I, Costantinopoli I, Efeso, Calcedonia, Costantinopoli II, Costantinopoli III e Nicea II.

I sette concili sono stati descritti nella loro interezza finche’ non hanno subito danni che ci permettono oggi di vedere soltanto alcuni pezzi (eccetto Costantinopoli I che rimane nella sua interezza). Dall'altro lato, sulla parete settentrionale , la decorazione e’ dedicata ai sei concili locali: Cartagine, Laodicea, Gangra, Sardica, Antiochia e Ancira. Affinché esistesse una simmetria tra le pareti, la croce decorata fu "piazzata" in mezzo alle sei conferenze cosi da ottenere il muro diviso in sette sezioni. L'aggiunta della croce ha diviso i sei concili in due parti uguali fornendo anche validità teologica alle decisioni. La croce gemmata e’ una croce decorata almeno su una parte con le gemme senza la sagoma di Gesu’crocifisso. A volte ci sono dodici gemme, corrispondenti al numero degli apostoli - come sembra essere in questo caso. La croce decorata con pietre preziose era comune nell’antica tradizione cristiana e durante il Medioevo. Alcuni esempi classici:

  1. La croce della chiesa di Sant’Apollinare in classe, Ravenna, Italia. VI sec

  2. Croce dell’imperatore Giustino II, sec. VI ancora in uso nella chiesa


Ogni croce gemmata è una croce trionfale, un simbolo di vittoria. La croce non è sconfitta ma successo, non morte ma vita! Il colore dorato e le gemme sono un simbolo del trionfo della vita sulla morte e l'albero si trasforma da albero della morte in Arbor vitae = Albero della vita! L'albero del paradiso menzionato all'inizio è l’ albero della vita grazie alla croce, cosi come dice Cirillo vescovo di Gerusalemme: "Tra gli alberi, l’albero della croce" (Catechesi 13:39).

Questi valori di successo, vittoria e risurrezione prendono forma in questa croce:dietro la croce, su entrambi i lati, alberi verdi, rigogliosi, carichi di foglie e frutti.

Questa croce è posta tra i vari concili quasi a testimoniarne la validita’, e ricorda anche che tutti coloro che accetteranno Gesù e la Chiesa (incluse le sue decisioni!) - riceveranno l'Albero della vita, quello descritto nell’ultimo capitolo del Nuovo Testamento (Apocalisse 22,2).

Questa croce trionfale, mi ricorda una meravigliosa incisione, tardiva rispetto ad essa, che rappresenta l'idea di come la croce della crocifissione di Gesù è la stessa croce che dà vita ai credenti. La strada per l'albero della vita nel paradiso deve passare necessariamente attraverso la morte di Gesù. Senza la croce, non c’e’la vita...



3. Albero della Menorah


A differenza dell’unica croce gemmata,si ritrovano alberi a forma di menorah che decoravano gli spazi vuoti e fungevano come divisore tra i concili.




L’albero della menorah, raffigurato nell’immagine di cui sopra,e’ accompagnato da due piante che possiamo forse chiamare “menorah strette”. Le piante a forma di menorah sono molto belle, cariche di decorazioni fantasiose manuali diverse tra loro con foglie, fiori, rami e altri oggetti. L'abbondanza di colori e soprattutto lo sfondo dorato (incluso l'uso della madreperla) rendono la pianta particolarmente luminosa. La varietà di forme e composizioni (ogni pianta è diversa dalle altre, cosi come ogni parte della stessa) è una "celebrazione del paradiso". Le ali degli angeli che escono dalla pianta – ci ricordano che tali piante si trovano li in alto, da qualche parte nello spazio celeste. Sono le menorah del paradiso? O forse menorah che fungono come strumenti nella liturgia e sono sparsi in tutto il mosaico? Altari,libri,oggetti, candele... potete cercare di rintracciare tutti gli elementi nel mosaico. Le decorazioni dell’albero menorah potrebbero fungere, per il pellegrino,da collegamento tra il paradiso,il tempio e la liturgia ecclesiastica:

La chiesa è il tempio sulla terra e grazie alla fede (come appare nelle iscrizioni) e per mezzo della liturgia (come appare nelle decorazioni degli oggetti liturgici e degli altari) - ci connettiamo agli angeli e trascendiamo il luogo che raggiungeremo alla fine: il Paradiso celeste.

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